La fantastica Signora Maisel 5, Amy Sherman-Palladino e quello stile che ci mancherà
Dialoghi frenetici, momenti chiave in cui tutto si ferma, mondi reali che incontrano mondi immaginari: Sherman-Palladino si appresta a salutare la sua ultima creatura, ma non non possiamo che chiederci cosa farà dopo
Sarebbe troppo semplice dire che Una Mamma per Amica e La fantastica Signora Maisel si assomigliano perché a pensarle, creare e plasmarle è stata la stessa persona. Amy Sherman-Palladino, una delle autrici più creative e capaci di raccontare i propri personaggi che ci siano in circolazione, con queste due serie -che le resteranno per sempre appiccicate nel corso della sua carriera- ha fatto molto di più.
Con la quinta ed ultima stagione de La fantastica signora Maisel (Prime Video ha distribuito i primi tre episodi venerdì 14 aprile 2023, i rimanenti sei escono uno a settimana, fino al 26 maggio), Sherman-Palladino ha ritrovato i pilastri della sua scrittura. Il che non vuol solo l’evidente raffica di dialoghi con cui costringe il proprio cast artistico a compiere sforzi mnemonici sopra la media per qualsiasi altro attore.
Creando la Signora Maisel, ha infatti creato un mondo che sì, è vero, è stato generato dai suoi ricordi d’infanzia (il padre ero uno stand-up comedian di New York) e che al suo interno unisce personaggi di finzione ad altri realmente esistiti, ma che di fatto è anche un universo interamente nuovo. E se dovessimo trovare una qualità di Sherman-Palladino che spicca sulle altre, sarebbe questa: la sua capacità di dare vita non solo a personaggi, ma a interni mondi.
Nel caso di Una Mamma per Amica, Stars Hollow racchiudeva le città di provincia americane, quelle lontane dal caos della metropoli, ma non per questo meno vivide di persone ed eventi. In Mrs. Maisel, al contrario, l’ambientazione è la Grande Mela, New York, e già basterebbe per avere materiale da “contorno”. Ma se sei Amy Sherman-Palladino, non ti basta mai.
Non è un caso che i due maggiori successi dell’autrice, regista e produttrice siano due serie tv come queste, simili ma differenti, immaginarie ma estremamente legate alla realtà. I dialoghi serrati, dicevamo, suo marchio di fabbrica, così come i rapporti d’amicizia che diventano sorellanze, l’ambizione di voler uscire dalla propria bolla e guadagnasi il meritato splendore (Midge sul palcoscenico, Rory nello studio) ed il sentimento che, in un ribaltamento di situazioni, perde il suo carattere centrale e diventa un intermezzo. Perché non c’è tempo per le solite dichiarazioni d’amore nel mondo di Amy Sherman-Palladino.
E poi, ci sono i momenti in cui cala il silenzio. Anche questa una peculiarità che ritroviamo nella Signora Maisel. Momenti in cui, mentre tutto intorno scorre alla solita velocità frenetica, il tempo quasi si ferma, o comunque rallenta, per un confronto-scontro (a seconda delle esigenze narrative) che serve al pubblico per vivere dei momenti di tensione emotiva che altrimenti sfuggirebbero alla sua attenzione, ed ai personaggi per “aggiornarsi”.
Sono momenti chiave, in cui Sherman-Palladino mostra ancora una volta l’affetto che nutre per le sue creature, a cui vuole dare tutto, anche la possibilità di una crescita. Nella Signora Maisel, momenti come questi si sono tradotti in discussioni accese, scambi di baci appassionati, ma anche litigi furiosi o vere e proprie epifanie (vedasi il finale della quarta stagione).
L’utilizzo del silenzio e della riflessione (più o meno accesa non importa) nei mondi iper-loquaci e ricchi di spunti voluti dall’autrice assume un peso maggiore. Sono momenti in cui la storia (e chi la scrive) ci vuol far capire di prestare attenzione, perché d’ora in poi le cose andranno un po’ diversamente rispetto a prima.
Gli ultimi nove episodi de La fantastica Signora Maisel chiuderanno una serie che, non giriamoci intorno, mancherà. Un po’ come manca la copertina quando d’autunno inizia a far freddo e cerchiamo qualcosa con cui avvolgerci mentre ci rilassiamo: Sherman-Palladino abbraccia personaggi e pubblico, dà a entrambi ciò che serve loro per vivere un’esperienza che, può piacere o no, sicuramente altrove non la si potrebbe trovare.
E se il dispiacere di salutare Midge è evidente, da queste parte nutriamo però la curiosità per quale potrebbe essere il prossimo mondo creato da Amy Sherman-Palladino. È vero che sullo sfondo resta un possibile seguito di Una Mamma per Amica, ma il nostro desiderio è quello di poter conoscere nuovi personaggi oltre a Rory, Lorelai, Midge e Susie. E tornare ad avere una coperta-mondo da cui farci avvolgere.